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Immagine del redattoreFederica Nardon

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Quante storie abbiamo vissuto e che non ci sembrano più nostre? Come se non ci riconoscessimo più nel ruolo che esercitavamo quando le stavamo vivendo. E allora quello che un tempo ti sembrava veramente rilevante ora non conta più niente e ti sembra scritto a matita talmente è facile rimuoverlo dal cassetto della memoria. Ma quando riapri quel cassetto per fare ordine inizi a selezionare: questo si butta, questo va spostato, questo va assolutamente tenuto. E tra le tante cose senza senso che magari decidi di tenere si nasconde qualcosa. Già ci sono persone che con certi comportamenti, certi non detti sono in grado di insinuarti dentro un punto di domanda ed è proprio quello che ti impedisce di andare avanti. La stessa cosa la vive Alice nel "lo scricchiolio del legno", infatti è proprio nel seguito di Binario 6 che la protagonista prende coscienza del fatto che un cellulare non è altro che un mondo tra due persone e che permette a un punto di domanda di infiltrarsi in te e per quanto si cerchi esasperatamente di ignorarlo continuando a vivere ogni tanto tornerà a galla, anche se solo per il tempo di un veloce riordino.

Perché?

Perché siamo stati proprio noi ad ad aprire la porta e accogliere in casa quel punto di domanda, quel mondo tra due persone che tanto ci attraeva e che cercavamo di vivere illudendoci che ogni gesto avrebbe completato il puzzle. Sia... conservarlo è solo un modo di temporeggiare di buttare via un puzzle di cui non si trova un pezzo e che quindi non sarà mai completato. Ma aspettiamo per paura che quel tassello mancante possa uscire da sotto l'armadio proprio quando, ormai, hai gettato tutto il resto!

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