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Immagine del redattoreFederica Nardon

"Siamo tutti infiniti nella ricerca e tremendamente finiti nell'incontro"

Questa frase è nello Scricchiolio del legno, un libro che ho amato tantissimo e temuto in egual misura. Già scrivere un seguito non è poi così facile perché ognuno di noi una volta chiuso il libro immagina il futuro dei protagonisti come vuole. Non abbiamo mai visto che cosa succede ad Anna e William in Notting Hill dopo che si sono stufati di stare su quella panchina a leggere, non sappiamo se Cenerentola ha divorziato dal principe o se è felice della sua vita nel castello... diverso per le serie televisive dove ogni episodio non incontra mai una vera fine ma si ricollega al successivo per raggiungere una presunta conclusione. Leo e Alice si erano cercati in un terreno virtuale costantemente ricordando le loro giornate, i loro momenti migliori, l'amore che li univa e anche il rancore di trovarsi in un limbo, in una terra di mezzo tra un sentimento che non vuole andarsene nel cassetto della fine e tantomeno in quello del futuro. E dopo tutto questo estenuante lavoro su loro stessi a colpi di mail si arriva al punto che bisogna rompere lo schermo per incontrarsi. Si renderanno conto che era meglio continuare a cercarsi nell'impossibilità di fare coppia rendendo appunto la loro costante e reciproca ricerca infinita? E se invece proprio nel loro incontro si nascondesse la fine?


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